mercoledì 18 giugno 2014

Blog#5: La bellezza è matematica

Da sempre l'uomo cerca di racchiudere i principi ultimi di ciò che considera perfezione armonica nelle sue varie opere artistiche, scientifiche (simmetrie), tecniche. Chiari esempi possono essere osservati nelle organizzazioni architettoniche classiche ideate da Fidia o dalle formulazioni matematiche riguardanti l'unione del campo elettrico con quello magnetico pensate da Maxwell. La perfezione, tuttavia, può essere considerata un ente matematico a sé stante? Una plausibile risposta a questo quesito giunge ancora una volta dalla natura e, in particolare, da rare conchiglie o più semplicemente dalla frutta. La filogenesi di affascinanti strutture come quella del Nautilus pompilius richiama il concetto di sezione aurea, concetto alla base di un equilibrio armonico. Quest'ultima può essere definita utilizzando l' enunciato di Euclide: "si può dire che una linea retta sia stata divisa secondo la proporzione aurea quando l' intera linea sta alla parte maggiore così come la maggiore sta alla minore". Tale rapporto è un numero , chiamato "phi", che approssimato vale 1,61803. Spesso ciò che noi definiamo bello, grazie alle immagini che vengono analizzate dal nostro telencefalo, ha come fondamento matematico proprio il rapporto aureo. Un bel viso, la Gioconda, la Via Lattea, particolari specie vegetali dall'intricata composizione floreale, formule matematiche si impostano sulla semplice complessità del numero aureo. Sul piano matematico è stato inoltre utilizzato (phi) per teorizzare il cosiddetto schema di Penrose che ha permesso, recentemente, lo studio di cristalli esotici aventi particolari strutture microscopiche. Interessante inoltre è il fantomatico rapporto che si è creato tra matematica, estetica e arte. Innumerevoli sono le opere d' arte in cui gli artisti hanno "barato matematicamente" per ottenere stupefacenti composizioni artistiche: "Vergine delle rocce", "Sacramento dell'Ultima Cena e molte altre. In conclusione grande merito va ad Euclide, come attesta la poetessa Edna St. Vincent Millay nella lirica Euclid Alone Has Looked on Beauty Bare, per aver scoperto la così tanto discussa bellezza matematica.

Blog #quattro: Distrazione di massa

Tempo di Mondiali ed il popolo dei social, come da tradizione, sembra dividersi tra pallonari convinti e critici del sistema.
L'aggravante di quest'anno è chiaramente il Brasile in sé: se non è bastato il vespaio tra la FIFA ed i main sponsor alla vigilia del torneo, tra proteste e accuse di corruzione, a rompere gli equilibri è senza dubbio il contrasto enorme delle due realtà sociali. Da un lato il Brasile dei Mondiali, quello di facciata, occidentalizzato, dall'altro la realtà durissima delle baraccopoli di Rio e San Paolo, il tema della povertà dilagante delle favelas.
E inevitabilmente le due realtà si incontrano, e si scontrano. Altrettanto inevitabilmente si accavallano i temi più disparati. I fondi stanziati per i Mondiali sarebbero potuti essere impiegati altrove? Perché la FIFA, sedicente no profit, incassa dagli sponsor e chiede sovvenzioni per il torneo dallo Stato brasiliano? Sono priorità del paese temi come povertà e disoccupazione, o sono messi in secondo piano dal lucro e dall'immagine che i Mondiali portano con sé?
Ma dialoghi (anzi, monologhi) sopra i massimi sistemi lasciano il tempo che trovano. L'hype degli ultimi mesi intorno al torneo è stato costruito come sempre magistralmente. Sta a noi, in qualità di individui e per questo dotati di capacità di analisi, valutarne l'impatto sociale e mediatico, ed evitare, per quanto possibile, di essere trascinati nelle correnti dei tifosi col paraocchi tanto quanto in quelle dell'ultra criticismo che tanto va di moda.
E se anche le testate nazionali dal canto loro hanno sostituito con l'avventizio "sì" di Balotelli temi come immigrazione, crisi, riforme ed Europa, abbiamo almeno la decenza di analizzare il fenomeno, farci qualche domanda in più, ma con i piedi per terra. Image and video hosting by TinyPic