mercoledì 18 giugno 2014

Blog #quattro: Distrazione di massa

Tempo di Mondiali ed il popolo dei social, come da tradizione, sembra dividersi tra pallonari convinti e critici del sistema.
L'aggravante di quest'anno è chiaramente il Brasile in sé: se non è bastato il vespaio tra la FIFA ed i main sponsor alla vigilia del torneo, tra proteste e accuse di corruzione, a rompere gli equilibri è senza dubbio il contrasto enorme delle due realtà sociali. Da un lato il Brasile dei Mondiali, quello di facciata, occidentalizzato, dall'altro la realtà durissima delle baraccopoli di Rio e San Paolo, il tema della povertà dilagante delle favelas.
E inevitabilmente le due realtà si incontrano, e si scontrano. Altrettanto inevitabilmente si accavallano i temi più disparati. I fondi stanziati per i Mondiali sarebbero potuti essere impiegati altrove? Perché la FIFA, sedicente no profit, incassa dagli sponsor e chiede sovvenzioni per il torneo dallo Stato brasiliano? Sono priorità del paese temi come povertà e disoccupazione, o sono messi in secondo piano dal lucro e dall'immagine che i Mondiali portano con sé?
Ma dialoghi (anzi, monologhi) sopra i massimi sistemi lasciano il tempo che trovano. L'hype degli ultimi mesi intorno al torneo è stato costruito come sempre magistralmente. Sta a noi, in qualità di individui e per questo dotati di capacità di analisi, valutarne l'impatto sociale e mediatico, ed evitare, per quanto possibile, di essere trascinati nelle correnti dei tifosi col paraocchi tanto quanto in quelle dell'ultra criticismo che tanto va di moda.
E se anche le testate nazionali dal canto loro hanno sostituito con l'avventizio "sì" di Balotelli temi come immigrazione, crisi, riforme ed Europa, abbiamo almeno la decenza di analizzare il fenomeno, farci qualche domanda in più, ma con i piedi per terra. Image and video hosting by TinyPic

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