L’uomo sin dagli albori ha sempre cercato di
superare se stesso accrescendo le proprie conoscenze in ogni campo del sapere.
Questa sua sete di scoperta ha portato singoli uomini o intere civiltà a dar
vita ad infinite invenzioni che hanno caratterizzato intere epoche e periodi
storici, spesso modificando il tessuto stesso della società e quindi
determinandone costumi e cultura. L’umanità ha conosciuto la sua straordinaria
storia evolutiva grazie all’inarrestabile susseguirsi di ricerche e innovazioni
tecnologiche ed è quindi assodato il ruolo fondamentale che da sempre questi
fattori hanno svolto nel processo di miglioramento della specie. Tuttavia se da
un lato la tecnologia risulta essere, con un’accezione estremamente positiva,
alla base dell’evoluzione, dall’altro lato ha dato origine in varie occasioni
anche a situazioni profondamente negative.
Per poter spiegare meglio questo concetto va preso
in analisi il frequente rapporto che si instaura fra la scoperta di nuove
tecnologie e il loro repentino utilizzo in ambito militare. Infatti in ogni
epoca le scoperte fatte in ambito civile sono sempre state manipolate e
perfezionate in modo tale da poter essere utilizzate nell’industria bellica e
in generale per favorire il progresso delle tecnologie militari. Facendo un
esempio possiamo prendere in considerazione i primi utensili fabbricati dagli
uomini primitivi che consistevano in pietre, generalmente di selce, scheggiate
su di una faccia e quindi rese taglienti. Inizialmente questi utensili venivano
utilizzati per facilitare le azioni quotidiane, fin quando non ci si rese conto
che fissandoli in cima a dei bastoni si trasformavano in lance e potevano
essere utilizzati anche per altri scopi come la caccia oppure per difendersi
dalle bestie feroci, fin qui il loro utilizzo risulta essere estremamente
positivo e vantaggioso per la razza umana. Tuttavia ci si accorse presto che
esse non erano più soltanto utensili ma armi che potevano essere utilizzate
oltre che per difendersi da animali selvaggi anche per attaccare altri uomini
nel tentativo di sopraffarli. E’ in questo momento che, con l’uso “improprio”
delle sue scoperte, l’uomo ha dato inizio a quel processo che vedrà il continuo
susseguirsi nella storia di vari scontri fra “tecnologia positiva” e
“tecnologia negativa” e che generalmente viene chiamato progresso. Pertanto il
progresso non sempre si rivela essere favorevole all’uomo e ciò accade per via delle
conseguenze derivanti dal cattivo uso della tecnologia. Perciò se prima si è
parlato di tecnologia “positiva” e “negativa” lo si è fatto in modo improprio
in quanto le scoperte tecnologiche in sé non sono né positive né negative, ma possono
risultare tali in base al buono o cattivo uso che ne viene fatto.
Riconducendo il discorso all’ epoca moderna la
nostra attenzione si concentra sui nuovi settori che l’evoluzione tecnologica
ci ha portato a scoprire quali, ad esempio, l’informatica. Per cui ai vecchi
utensili in legno e pietra come lance e amigdale, si sostituiscono oggi
computer e smartphone che, pur essendo strumenti sideralmente distanti dai
primi, sono soggetti alle stesse “leggi” di questi. Infatti sempre più spesso
vengono condannate le nuove tecnologie per il loro presunto influsso dannoso
sulla nostra società, senza tener conto del fatto che il problema di fondo non
è la tecnologia in sé ma l’utilizzo sbagliato che viene fatto di essa. Quindi il
problema reale non è lo smartphone o internet, ma l’incapacità della maggior
parte degli individui di utilizzare certi strumenti nel modo giusto, cioè senza
esserne condizionati in modo quasi patologico.
Pertanto l’inadeguatezza dell’uomo di fronte alla
tecnologia risulta riassumibile in due situazioni: o egli ne fa un uso
improprio andando a favorire la guerra e la distruzione; oppure si lascia
assorbire dalla tecnologia in modo tanto viscerale da giungere gradualmente ad
una situazione di sempre maggiore dipendenza da essa.
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